Honor 30 Pro+
- Matteo Pometti
- 22 mag 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 23 mag 2020

L’ultimo top di gamma di casa Honor: uno smartphone quasi senza compromessi, se non fosse per la mancanza dei servizi Google. Vediamo i suoi tanti punti di forza cercando di capire se abbia anche punti deboli, ma prima di partire facciamo una premessa: i punti in comune con P40 Pro sono tantissimi. Il processore, infatti, è il Kirin 990 5G di cui già tanto si è parlato dopo l’uscita dell’ultimo top di gamma Huawei: non scalda, è velocissimo e i consumi sono ridotti. Insomma, i Kirin non deludono mai. Viene affiancato da una scheda grafica Mali-G77 MC8 e 8 o 12 GB di RAM. Che sia gaming o navigazione, non avremo mai compromessi. Memoria da 256 GB e possibilità di espanderla di ulteriori 256 GB attraverso le NM Card di Huawei.

Il pannello frontale ospita un display da 6.57” con risoluzione FHD+, questa volta con tecnologia OLED (insolito su smartphone Honor) e un refresh rate da 90 Hz, per goderci i contenuti al massimo della fluidità.
Il display viene interrotto da un foro allungato che ospita due camere frontali: la prima è una standard da 32 MPX, mentre la seconda è una grandangolare da 8 MPX per farsi selfie di gruppo.
Posteriormente abbiamo un comparto di primo livello, forse tra i migliori in circolazione. Si parte con la camera principale che ospita un sensore Sony IMX 700, lo stesso che troviamo proprio sul P40 Pro e che sfrutta una tecnologia RYYB, ovvero al posto del pixel “green” troviamo due pixel “yellow”, che garantiscono la possibilità di assorbire più luce e quindi di offrire scatti luminosi anche in condizioni difficili. Ovviamente il sensore è stabilizzato otticamente.
A seguire abbiamo un grandangolo da 16 MPX con funzione macro ed uno zoom ottico 5X da 8 MPX, praticamente lo stesso che già avevamo apprezzato su P30 Pro, con la possibilità di spingerlo fino a un 10X ibrido o a 50X ditale. Presente anche un sensore ToF per la profondità di campo. I video arrivano fino al 4K a 60 FPS, la qualità ci aspettiamo sia ottima come sui cugini Huawei.

Lo sblocco avviene sia col riconoscimento facciale 2D, sia attraverso un velocissimo lettore di impronte posto sotto il display. Non delude nemmeno lato batteria grazie ai suoi 4000 mAh, con la possibilità di ricaricarlo a 40W col cavo o a 27 W tramite ricarica Wireless.
Troviamo la certificazione IP54, e questo potrebbe essere l’unico punto debole. Anche sotto un aspetto di dimensioni e peso è davvero ben costruito: solo 186 grammi e uno spessore di 8.6 mm.
Concludiamo con la connettività: presente il 5G, il WiFi 6 di ultima generazione ed il Bluetooth 5.1 “Low energy”, che dovrebbe far risparmiare un po’ di batteria in più; è presente anche l’NFC, ma attenzione perché non avremo Google Pay.
Mentre per chi deve trasferire tanti files, abbiamo un ingresso USB Type-C 3.1.
I prezzi non sono ancora disponibili, così come la disponibilità in Italia, ma ho fatto alcune ricerche sui prezzi di lancio in Cina e in Italia per i Huawei P40 e P40 Pro e credo di aver ottenuto delle stime approssimative: 899 euro di partenza per la versione 8+256 fino a 999 euro per la versione 12+256. Se le mie stime fossero corrette, sarebbero dei prezzi davvero alti che difficilmente potrebbero avere mercato in Europa. Potrebbero “alleggerire” la spesa offrendo in regalo l’Honor Magic Watch 2 e/o le più recenti Honor Magic Earbuds, tuttavia la cifra è alta, così come è alta la concorrenza.
Voi fareste questa pazzia sapendo di non avere i servizi Google? Io, al momento, no.
Commenti