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Poco F2 Pro

  • Immagine del redattore: Matteo Pometti
    Matteo Pometti
  • 13 mag 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

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Poco, brand di Xiaomi, ha rilasciato la nuova versione del suo ex “Pocophone F1”, che ci ricorderemo per il fatto che montava un processore top, all’epoca lo Snapdragon 845, associato ad un prezzo di listino davvero basso, si trovava infatti intorno ai 300 euro. Quest’anno però Xiaomi ha alzato non solo l’asticella, ma anche i prezzi.


Monta infatti lo Snapdragon 865, un processore di ultima generazione, capace di unire le migliori performance a dei consumi ridotti, e, come sappiamo, monta un modem 5G; tutto ciò si ripercuote sul costo che devono affrontare le aziende per comprarlo, andando inevitabilmente ad intaccare il prezzo finale del prodotto. Ad affiancare la CPU troviamo una scheda grafica Adreno 650 ed un quantitativo sufficiente di RAM, di cui però vorrei parlarvi dopo. Sul fronte troviamo uno schermo AMOLED da 6.67” con risoluzione FHD+; luminosità dichiarata sui 500 nits, con un picco massimo di 800, non è poco, ma nemmeno ai livelli dei top di gamma. Curiosa la presenza di un pannello “ancora” da 60 Hz, potevano sicuramente proporre qualcosa di più aggiornato. Come si può notare, il display non ha nessuna interruzione, infatti la fotocamera frontale da 20 MPX è di tipo “pop up”, ovvero c’è un meccanismo che la fa uscire dalla parte superiore dello smartphone. È una scelta visivamente apprezzabile, ma comporta la mancanza di certificazione IP.

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Il comparto fotografico monta un sensore principale di ottima qualità, ovvero un Sony IMX686 da 64 MPX, a seguire abbiamo una ottica grandangolare da 13 MPX, un sensore macro da 5 MPX ed infine un sensore per la profondità di campo. C’è il supporto ai video 8K@24fps e 4K@60fps, ma non è presente stabilizzazione.

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Connettività al top grazie al supporto dual SIM, e come già citato è presente il supporto alle reti 5G; non mancano WiFi 6 e Bluetooth 5.1, oltre all’NFC.

Essendo uno smartphone adatto ai gamers, non poteva mancare un sistema di raffreddamento dedicato, che Xiaomi chiama “LiquidCool Technology 2.0”; quest’ultimo sfrutta una camera a vapore e degli strati di grafene e grafite per dissipare al meglio il calore.


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La batteria è capiente: 4700 mAh per unire performance e lunga durata, il tutto unito ad una ricarica rapida a 30 W (troviamo già in confezione un caricatore apposito). Tutte queste componenti comportano peso e dimensioni leggermente sopra la media: rispettivamente 218 grammi ed uno spessore di 9 mm.

Concludo citando un argomento lasciato in sospeso: le RAM. Ho fatto ciò perché il prezzo di base è 499 euro per la versione con 128 GB di storage interno e 6 GB di RAM LPDDR4X, mentre di 599 per la versione con 256 GB di memoria e 8 GB di RAM LPDDR5. Sono sigle che potrebbero confondervi, ma per farla breve la versione da 6 GB monta una RAM di quarta generazione, mentre quello da 8 GB ha l’ultima versione uscita, migliore per prestazioni e consumi. Analizzando la fascia di prezzo in cui si posiziona c’è sicuramente molta concorrenza, a 599 euro troviamo, per esempio, il Realme X50 Pro; quest’ultimo però offre qualche caratteristica migliore, vedi il comparto fotografico, dove monta un teleobiettivo al posto dell’ “inutile” sensore macro, o, ancor più importante, la presenza di un pannello a 90 Hz più luminoso.

È presto per consigliarlo, non sappiamo ancora quando verrà ufficializzato in Italia, ma di sicuro si troverà a competere in una fascia molto affollata.

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